Il saluto del Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, S.E. mons. Stanisław Ryłko, al Santo Padre in piazza San Pietro, 3 giugno 2006

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Beatissimo Padre,
Attorno alla Sua persona è radunato il popolo dei movimenti e delle nuove comunità traboccante di gioia e di gratitudine per il dono di questo incontro di preghiera, che sarà un’altra pietra miliare nella loro vita e nel loro servizio alla Chiesa. Rispondendo all’invito della Santità Vostra, questo popolo si è messo in cammino da tutti gli angoli della Terra verso il cuore della Chiesa, per rivivere con il Successore di Pietro il mistero della Pentecoste. E oggi, con tutta la comunità dei credenti, torna idealmente a quel Cenacolo che sta alle origini della Chiesa e che è fonte perenne dalla quale attingere la fiamma viva dell’amore appassionato a Cristo e lo slancio missionario generato da quel « rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, [che] riempì tutta la casa dove si trovavano » gli apostoli (At 2, 2). Facendo memoria della discesa del Paraclito, movimenti e nuove comunità desiderano invocare insieme a Lei, Beatissimo Padre – come otto anni fa con il servo di Dio Giovanni Paolo II – una nuova e abbondante effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa e sul mondo intero.
Insieme alla Santità Vostra, questo popolo desidera rendere grazie allo Spirito per il dono di speranza che i movimenti ecclesiali e le nuove comunità rappresentano per la Chiesa. Perché è per questi carismi che moltitudini di uomini e donne del nostro tempo, nonostante tutti i venti contrari, hanno scoperto la bellezza di essere cristiani e trovato la gioia di comunicarlo agli altri. Come prova la loro festosa presenza in questo cenacolo all’aperto, che è oggi diventata piazza San Pietro, per testimoniare dinanzi al mondo che essere discepoli di Cristo è bello,  che incontrare Cristo è l’avventura più affascinante che sia dato vivere.

Beatissimo Padre, Ella ci ha insegnato che – sempre, dove irrompe lo Spirito Santo suscita sorpresa, sconcerto, stupore perché trasforma le persone, muta il corso della storia, genera frutti che mai potrebbero nascere dall’umana pianificazione. E oggi noi vogliamo levare alto il nostro canto di lode per i frutti di santità di vita, di comunione, di coraggio e di fantasia missionaria che questi nuovi carismi fanno fiorire nella Chiesa del nostro tempo e che sono segni di una rinnovata primavera cristiana.
« Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? » (Is 43, 19-21), dice Dio nella profezia di Isaia. Il momento storico che stiamo vivendo è straordinario riflesso delle parole del profeta!
Questa piazza mette oggi sotto gli occhi di tutti una meravigliosa epifania della molteplicità dei doni con i quali lo Spirito di Dio continua ad arricchire e adornare la Chiesa. Diversissimi tra loro, essi sono
profondamente uniti nel mistero della comunione ecclesiale e unanimamente protesi verso la missione, un miracolo di unità che san Paolo ci spiega quando scrive: «Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi
sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune » (1 Cor 12, 4-7).
I movimenti e le nuove comunità sono convenuti qui per dire ancora una volta al Successore di Pietro: Siamo pronti per la missione! La Chiesa può contare su di noi! Il Papa e i vescovi possono contare su di noi!
Santità, benedica questo popolo mosso dalla passione per la grande causa del regno di Dio e assetato di ascoltare la Sua parola di maestro nella fede e di padre.

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