Una solenne celebrazione eucaristica nella basilica vaticana ha concluso la XII Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi, a cui ho avuto la fortuna di partecipare in qualità di esperta. Dopo tre settimane di profonda riflessione sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, risuona ancora nel mio cuore la meditazione sul Salmo 18 che il Santo Padre ci ha offerto “a caldo”, la mattina di lunedì 6 ottobre, proprio all’inizio del Sinodo: …“La vera lettura della Sacra Scrittura non è solamente un fenomeno letterario, non è soltanto la lettura di un testo. È il movimento della mia esistenza. È muoversi verso la Parola di Dio nelle parole umane. Solo conformandoci al mistero di Dio, al Signore che è la Parola, possiamo entrare all’interno della Parola, possiamo trovare veramente in parole umane la Parola di Dio… Entrando nella Parola di Dio, entriamo realmente nell’universo divino. Usciamo dalla limitatezza delle nostre esperienze ed entriamo nella realtà che è veramente universale. Entrando nella comunione con la Parola di Dio, entriamo nella comunione della Chiesa che vive la Parola di Dio. Non entriamo in un piccolo gruppo, nella regola di un piccolo gruppo, ma usciamo dai nostri limiti. Usciamo verso il largo, nella vera larghezza dell’unica verità di Dio. Siamo realmente nell’universale. E così usciamo nella comunione di tutti i fratelli e le sorelle, di tutta l’umanità, perché nel cuore nostro si nasconde il desiderio della Parola di Dio che è una”.
Per una ventina di giorni, per ore e ore, la Parola di Dio è stata al centro degli interventi in aula, delle discussioni nei circoli minori e anche negli intervalli, dove in modo informale si potevano scambiare idee, impressioni, aspettative, e si poteva rispondere alle domande dei giornalisti, che hanno seguito quotidianamente questo grande evento ecclesiale. Comunicare la Parola di Dio è la missione della Chiesa, il suo primo compito. La Parola, ascoltata e accolta con fede nella Chiesa, non resta chiusa nell’ambito dei fedeli, ma spinge i credenti ad annunziare con generosità il vangelo a tutti, nessuno escluso.
La preoccupazione dei pastori per la diffusione della Parola nel popolo di Dio è emersa con molta forza e vivacità. Malgrado i numerosi problemi rilevati (il basso livello delle omelie, la difficoltà nella lettura dell’Antico Testamento, la spaccatura tra esegesi e teologia, l’interpretazione “fondamentalista” dei testi biblici, la crescita e la metamorfosi del fenomeno delle sette, le situazioni di povertà, di emarginazione, di guerra e di persecuzione in alcune nazioni, soprattutto in America del Sud, Africa e Asia, la scarsità di bibbie e la mancanza di traduzioni in molte lingue locali…), si è percepito un forte desiderio di affrontare le difficoltà, di lavorare insieme, di condividere le risorse perché la Parola di Dio, come auspica la Dei Verbum, diventi accessibile al maggior numero possibile di persone.
Lo Spirito Santo ha creato un ambiente ecclesiale di comunione, un clima fraterno di ricerca che ha favorito la partecipazione attiva di tutti i membri, ognuno secondo il suo compito. Insomma, 253 padri sinodali, 40 esperti ed esperte e 37 auditori e auditrici, tutti insieme abbiamo lavorato sotto la saggia guida del Santo Padre Benedetto XVI, perché non solo la Parola di Dio arrivi fino ai confini della terra, ma soprattutto perché possa esprimere la sua valenza “performativa”, capace cioè di trasformare la vita dei credenti e di tutte le persone di buona volontà. In un contesto generalizzato di secolarizzazione, ormai non limitato ai paesi occidentali, il Sinodo si è dimostrato un evento di grazia davvero capace di riproporre l’incontro personale e comunitario con Gesù, Parola fatta carne.
Termino il nostro editoriale facendo mie le parole di Mons. Gianfranco Ravasi: “Cari fratelli e sorelle, custodite nelle vostre case la Bibbia, leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine, trasformatele in preghiera e testimonianza di vita, ascoltatela con amore e fede nella liturgia. Create il silenzio per ascoltare con efficacia la Parola del Signore e conservate il silenzio dopo l’ascolto, perché essa continuerà a dimorare, a vivere e a parlare a voi. Fatela risuonare all’inizio del vostro giorno perché Dio abbia la prima parola e lasciatela echeggiare in voi alla sera perché l’ultima parola sia di Dio” (Messaggio del Sinodo, sintesi).
Nuria Calduch-Benages