10 ottobre 2013 - Sono iniziati questa mattina presso la sala Pio XI di Palazzo San Calisto a Roma, i lavori del Seminario di studo organizzato dalla sezione donna del Pontificio Consiglio per i Laici "Dio affida l'essere umano alla donna".
Nella sua introduzione il card. Stanisław Ryłko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ha sottolineato come il Seminario si celebri nel 25° anniversario della lettera apostolica Mulieris dignitatem del beato Giovanni Paolo II. "Il documento - ha continuato il cardinale -, attraverso un approfondito itinerario scritturistico, pone le solide premesse per formulare il carattere specifico e insostituibile di quello che viene definito il 'genio' femminile, un’attitudine propria di ogni donna e che risplende singolarmente nella Madre del Signore, essenziale e determinante tanto per la Chiesa quanto per le società umane".
Il cardinale Ryłko ha inoltre richiamato all'attenzione dei partecipanti come la Mulieris dignitatem sia un testo le cui intuizioni antropologiche sono forse oggi ancora più attuali di 25 anni fa.
La prima relazione è stata affidata a mons. Livio Melina, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, che tra l'altro ha affermato come l'insistenza sul sacerdozio femminile sia parte di una concezione clericale della Chiesa. "Il clericalismo - ha aggiunto - è una Chiesa 'senza donne e senza bambini', senza ascolto, senza meraviglia, senza gratitudine e senza servizio. Ora, sono proprio queste le caratteristiche essenziali della Chiesa, che di fronte a Cristo è Sposa, in atteggiamento mariano di obbedienza amorosa".
I lavori del pomeriggio sono iniziati con la relazione di Helen Alvarè, della George Mason University, dal titolo "I mutamenti storici dell'immagine della donna". In seguito ha avuto luogo una tavola rotonda dal titolo: "Le molte facce dell'odierna crisi culturale: nuove sfide e il loro rapporto con la vocazione della donna" alla quale hanno partecipato Lucetta Scaraffia, Angela Aparisi, Ligaya Acosta, Franco Nembrini e Gabriella Gambino.
Riportiamo il testo dell'omelia pronunciata dal cardinale Ryłko nella celebrazione introduttiva ed il testo della sua introduzione ai lavori.
